Lifestyle

3 proposte per affrontare la pioggia in modo fashion

Quando piove non sai come vestirti e nel dubbio decidi di restare a casa ?
Eccovi alcune soluzioni pratiche e allo stesso tempo fashion che vi invoglieranno a uscire

L’OMBRELLO

È il protagonista per antonomasia delle giornate più piovose, ma non a tutti può piacere.
Personalmente ammetto che è spesso anti estetico e scomodo da riporre nel caso smetta di piovere.
Provate a optare per un modello particolare, nella forma e nel colore. Così, oltre ad essere funzionale, diventerà un vero e proprio accessorio che non passerà di certo inosservato.
Occhio solo a non lasciarlo incustodito !

Collage Ombrelli Pioggia

Collage Ombrelli Pioggia

Collage Ombrelli Pioggia


Più funzionale ancora dell’ombrello vi è l’IMPERMEABILE, perché vi consente di avere le mani libere.

Ne esistono di diversi modelli: da quello classico unisex in stile poncho, al k-way, fino a quello elegante senza cappuccio in stile trench, da indossare sopra blazer o giacche leggere. Quest’ultimo necessita di essere portato con annesso ombrello o cappello anti pioggia, così da non bagnarsi la testa.

Collage Imperabili Pioggia

Collage k-way

Collage Imperabili Pioggia Collage Imperabili Pioggia


Un altro alleato contro le giornate piovose è senz’altro il CAPPELLO.

Perfetto per qualsiasi occasione, ci protegge da agenti atmosferici quali pioggia, freddo, vento e raggi solari.
Eccovene alcuni modelli:

Collage Cappelli Pioggia

Dal modello con falda in acetato Chanel (il primo in alto a sinistra) fino ai modelli in feltro.
Questi ultimi posso essere indossati con la pioggia grazie all’utilizzo di appositi spray impermeabilizzanti.


I più temerari, invece, possono uscire senza nulla con cui coprirsi dalla pioggia, ammesso che pioviggini soltanto !

E mi raccomando: le scarpe rigorosamente impermeabili, non di certo di tela !

I 3 ristoranti migliori dove mangiare sushi a Torino

Per voi amanti del sushi eccovi una guida sui ristoranti dove mangiare il migliore in città

Dal più economico, a quello tradizionale, fino a quello più contemporaneo.
Eccovi i migliori:

• Origami Japanese Restaurant

Il ristorante, situato in piazza Vittorio, è uno dei migliori “all you can eat” della città. A differenza di molti questo offre la possibilità di scegliere numerosi piatti dal menu alla carta. Prodotti freschi e pietanze ben servite sono gli assi nella manica del ristorante, inserito nella top ten di TripAdvisor con il suo certificato di eccellenza. Non da meno il locale: luminoso e sapientemente arredato.

Il locale
Il locale
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Alcune pietanze

• Arcadia Sushi Bar

Situato nella ottocentesca Galleria Subalpina, l’Arcadia è uno dei primi sushi bar aperti in Italia e il primo aperto a Torino. Il locale è caratterizzato da un ampio e scenografico salone dalle alte volte sorrette da colonne di pietra.

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Il locale

È possibile degustare il sushi al tavolo o al bancone. Quest’ultimo ci permette di assistere in diretta alla suggestiva preparazione dei raffinati piatti che andremo a mangiare.
Eccone alcuni:

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• Zushi

Da Londra, Tokyo, New York, arriva a Torino Zushi: il concept di ristorazione innovativo che
propone un angolo di Giappone moderno e trendy. La cucina e l’arredamento si fondo in un unico format unico e ricercato, per un’esperienza che va oltre il piacere del gusto.

Il locale
Il locale

Seppur rientri in una catena di ristoranti mantiene la tradizionale qualità casalinga, rivisitata in chiave contemporanea. La qualità e freschezza delle materie prime, assieme
all’esclusiva ricetta per la preparazione del riso, conferiscono un gusto prelibato e inimitabile.

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Cosa aspettati a prenotare ? Io ho già l’acquolina !

Qual è il colore che ci sta meglio ? Ce lo dice l’Armocromia

ITTEN

Il termine fu coniato dall’artista svizzero Johannes Itten, che nel 1961 scrisse “L’Arte del colore”. All’interno del libro espone una nuova teoria dei colori, che lo porta a dividerli in base alle loro caratteristiche principali:
valore (chiaro/scuro)
temperatura (caldo/freddo)
Quest’ultima suddivisione è stata fatta in relazione alla base di ciascun colore:
i colori caldi sono quelli a base gialla, mentre quelli freddi sono a base blu.
Itten, ispirato poi dalla natura, li suddivide ulteriormente in quattro categorie cromatiche corrispondenti alle stagioni:
 primavera, con colori caldi e luminosi (oro, giallo chiaro, verde smeraldo, ecc)
estate, con colori freddi e luminosi corrispondenti ai paesaggi estivi (celeste, blu mare, ecc)
autunno, con colori caldi e scuri (arancione, bronzo, verde militare e i toni caldi del marrone)
inverno, con colori freddi e scuri, che rappresentano perfettamente la stagione invernale (argento e tonalità di blu decise)

Itten è stato il primo ad elaborare una teoria secondo la quale ognuno di noi rientra in una di queste quattro stagioni cromatiche. La sua teoria è stata poi rielaborata e ampliata dall’artista statunitense Albert Henry Munsell.

MUNSSEL

Oltre alle due caratteristiche che aveva già identificato Itten, Munssel introduce anche il croma, cioè l’intensità di uno dei tre colori primari che regge una persona. Scoprendo l’importanza del croma amplia il sistema a dodici stagioni, ancora oggi utilizzato in America. Le stagioni assolute (quelle in cui la temperatura non oscilla) restano sempre quattro, suddivise soltanto in altre sottocategorie:
 primavera assoluta: temperatura calda, valore  chiaro e croma medio-alto
Se la temperatura oscilla: Primavera Chiara
Primavera Brillante
estate assoluta: temperatura fredda, valore chiaro e croma medio-basso
Se la temperatura oscilla: Estate Chiara
Estate Soft
autunno assoluto: temperatura calda, valore scuro e croma medio-basso
Se la temperatura oscilla: Autunno Soft
Autunno Profondo
 inverno assoluto: temperatura fredda, valore scuro e croma alto
Se la temperatura oscilla: Inverno Profondo
Inverno Brillante

LE STAGIONI NEUTRE

Le stagioni assolute sono 4, mentre le restanti 8 sono quelle neutre.
Neutro in armocromia si riferisce ad un colore la cui temperatura è bilanciata e non salta subito all’occhio come calda o fredda.

COME CAPIRE A QUALE STAGIONE APPARTENIAMO

Ognuno di noi ha dei colori naturali che rispecchiano quelli presenti in natura in una determinata stagione dell’anno.
Se volete provare ad auto-analizzarvi a fondo e capire a quale categoria cromatica appartenete, dovrete essere in grado di individuare:
1. il vostro sovratono, ovvero il colore apparente della pelle, che può essere latteo, rosa, pesca, beige, olivastro o dorato
2. il vostro sottotono, cioè la temperatura del nostro colorito: freddo, caldo o neutro.
Lo si può individuare ponendo vicino al viso colori di diverse temperature. Un colore freddo armonizzerà con un sottotono freddo, e cosi via.

Per capire meglio vi faccio un esempio sulla tipica carnagione mediterranea: quella olivastra.
Presenta un sottotono freddo e un sovratono giallo freddo, quasi tendente al verde, simile al colore delle olive. Tenendo conto del sottotono (il più importante degli aspetti) freddo, per valorizzare una carnagione di questo tipo avremo bisogno di un colore freddo.

Ponetevi davanti ad uno specchio struccati, con i capelli raccolti e illuminati dalla sola luce del giorno. A questo punto potrete iniziare ad accostare  al vostro viso determinati colori. Capirete subito qual è quello che vi sta meglio:
il viso apparirà notevolmente più luminoso, i denti più bianchi e le imperfezioni si noteranno meno a tal punto da non necessitare di un eccessivo uso di trucco per coprirle.

Fonte: RossettoeMerletto